Il 20esimo anniversario dell’inaugurazione di Virgo

Lug 24, 2023

Il 23 luglio 2003, esattamente 20 anni fa, veniva inaugurato il rivelatore Virgo. L’inizio ufficiale della sua missione scientifica e tecnologica fu celebrato con un’importante cerimonia, alla quale parteciparono i rappresentanti dei governi di Italia e Francia, i presidenti dei due enti finanziatori, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Centre National de la Recherche Scientifique, e prestigiose personalità della comunità scientifica e del mondo accademico.

Questi vent’anni di vita sono simbolici, perché Virgo non è nato veramente il 23 luglio 2003, ma almeno vent’anni prima, quando Adalberto Giazotto e Alain Brillet idearono un piano per perseguire una missione scientifica “impossibile”, rilevare le onde gravitazionali. Nel 1985 i due si incontrarono a Roma e condivisero le rispettive idee di costruire un rivelatore di onde gravitazionali in Europa, mentre ognuno di loro stava già sviluppando tecnologie che sarebbero diventate cruciali per Virgo (rispettivamente il superattenuatore e un nuovo laser a stato solido).
Quello che all’epoca appariva come un esperimento ambizioso è oggi una straordinaria realtà di eccellenza della ricerca europea. Oggi Virgo è un esperimento internazionale attorno al quale orbitano più di 800 scienziati di 15 Paesi diversi. È ospitato dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), un consorzio dell’INFN e del CNRS, oltre che dall’olandese NWO-I, The Netherlands Foundation of Scientific Research Institutes, che si è unito successivamente.

Il ventesimo anniversario dell’inaugurazione di Virgo è quindi un’occasione per celebrare il significato e l’impatto sulla scienza, sulla conoscenza, ma anche sulla società, dei successi scientifici e tecnologici dell’esperimento e per riflettere sul futuro della rivoluzione scientifica innescata dalla scoperta delle onde gravitazionali.

Ripercorrere la storia di Virgo

Per questo motivo vale la pena di ripercorrere alcune delle tappe cruciali di questa straordinaria avventura scientifica, tecnologica e umana, iniziata in realtà 40 anni fa (tenendo conto dei 20 anni precedenti e di quelli successivi all’inaugurazione del 2003).
Nel 1989, Adalberto Giazotto, Alain Brillet e i loro team, composti da non più di 10 persone, presentarono all’INFN e al CNRS, le istituzioni in cui lavoravano, la proposta di costruire un interferometro per rilevare le onde gravitazionali in Europa. Si trattava di una proposta molto audace, un esperimento che pochi credevano potesse avere successo, ma le due istituzioni decisero di accettare la sfida.
Il passo successivo fu quello di trovare un luogo dove costruire il rivelatore, un compito non facile: il terreno doveva essere completamente pianeggiante e in grado di ospitare una L lunga 3 km senza incontrare case, torri di trasmissione, canali o altri ostacoli. Grazie anche a un sindaco molto lungimirante, la scelta cadde sul piccolo comune di Cascina, vicino a Pisa.

Il 6 maggio 1996 iniziò ufficialmente la costruzione di Virgo, e ben presto l’organizzazione dei lavori e la gestione delle risorse divennero sempre più complessi, così l’INFN e il CNRS decisero di finanziare un consorzio, che sarebbe diventato la casa istituzionale di Virgo: l’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), fondato ufficialmente nel 2000.
Il 23 luglio 2003, 20 anni dopo la sua ideazione, Virgo fu inaugurato, ma il meglio doveva ancora venire. Gli scienziati hanno iniziato a lavorare duramente per far funzionare questa macchina nuova e incredibilmente complessa e per renderla sempre più sensibile, nella speranza che un giorno sarebbe diventata abbastanza sensibile da rilevare le onde gravitazionali. Nel 2007 la Collaborazione Virgo unì le forze con la Collaborazione Scientifica LIGO, che negli Stati Uniti stava lavorando allo stesso obiettivo con i propri due rivelatori: è nata così la Collaborazione LIGO-Virgo, un brillante esempio di cooperazione globale per la scienza.

Decenni di sforzi sono stati ripagati nel 2015, quando gli interferometri LIGO hanno rivelato la prima onda gravitazionale in assoluto, una scoperta degna del premio Nobel. Questa scoperta, e nel 2017 la prima rivelazione congiunta da parte di Virgo e LIGO della fusione di due stelle di neutroni, hanno segnato l’inizio di una nuova era dell’astronomia, aprendo una finestra completamente nuova di osservazione ed esplorazione dell’Universo.

Con il terzo ciclo di osservazione, conclusosi nel 2020, l’astronomia gravitazionale ha mosso i primi passi, facendoci intravedere un paesaggio cosmico ancora inesplorato. Ci aspettiamo ancora di più dal ciclo attuale!

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