È con grande cordoglio che apprendiamo della morte di Guido Pizzella, uno dei padri fondatori della ricerca sulle onde gravitazionali. Assieme a Edoardo Amaldi fondò, all’inizio degli anni ‘70, la ricerca sperimentale delle onde gravitazionali in Italia, progettando e guidando la realizzazione dei rivelatori a barre risonanti Explorer e Nautilus.
Il funzionamento di Explorer, operativo al CERN dal 1990 al 2012 grazie al supporto dell’INFN, e in seguito di Nautilus, presso i Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN fino al 2016, si basava su grandi masse (appunto, le barre) metalliche opportunamente isolate dalle vibrazioni esterne. Le deformazioni del tessuto dello spazio-tempo causate dal passaggio di un’onda gravitazionale avrebbero dovuto eccitare le frequenze di risonanza meccaniche della barra e quindi venire rivelate.
Questo meccanismo si rivelò non sufficientemente sensibile per poter captare le onde gravitazionali, ma l’importanza di tali esperimenti per il progresso della ricerca sulle onde gravitazionali fu enorme: sui loro risultati si basarono Adalberto Giazotto e Alain Brillet per elaborare la proposta di costruire un rivelatore di onde gravitazionali basato invece sull’interferometria, Virgo. Assieme ai rivelatori statunitensi LIGO, Virgo ha contribuito alla prima rivelazione delle onde gravitazionali e poi allo sviluppo della nuova astronomia gravitazionale. Per questo nel 2016 la Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione (SIGRAV) assegnò la Medaglia Amaldi a Pizzella e Giazotto.
“Guido Pizzella ha avuto un ruolo enorme nell’avvio e nello sviluppo della ricerca delle onde gravitazionali, lasciando un’impronta duratura nella comunità scientifica.” ha dichiarato lo spokesperson della Collaborazione Virgo Gianluca Gemme “Oltre al suo straordinario lavoro scientifico, Pizzella è stato anche un professore molto amato, prima all’Università La Sapienza, e poi all’Università di Roma Tor Vergata, influenzando profondamente molti studenti e colleghi.”
Agli inizi della sua carriera scientifica, Guido Pizzella lavorò con James A. Van Allen e Scott E. Forbush nello studio della magnetosfera terrestre, portando dei contributi nello studio della stabilità delle fasce di Van Allen e dei meccanismi di accelerazione delle particelle. Sulla base dell’esperienza acquisita negli USA, rientrato in Italia si dedicò alla progettazione e realizzazione di un esperimento per la misura del vento solare usando il primo satellite dell’ESRO (European Space Research Organization, ora ESA) a orbita eccentrica. Fu presidente del Gruppo Italiano di Fisica Cosmica (GIFCO) e fondatore e primo direttore del Laboratorio per il Plasma nello Spazio del CNR. Il suo interessamento alla Fisica dei raggi cosmici non si è mai spento riaffiorando dopo il suo pensionamento, quando tentò di verificare analizzando i dati della collaborazione PAMELA dell’INFN, un vecchio argomento mai risolto pienamente: l’eventualità che Giove, pianeta dotato di una potente magnetosfera, possa essere un generatore di particelle cariche energetiche.Il mondo scientifico perde con lui un coraggioso ricercatore, un visionario nel mondo della scienza ed un grande maestro. La comunità della ricerca sulle onde gravitazionali si stringe alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Guido Pizzella, a cui porgiamo le nostre più sincere condoglianze.
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